martedì 11 gennaio 2011

Il Natale finisce. Il campionato no.

E anche queste feste sono finite. Domenica scorsa hai smontato albero, babbi natali e vetrofanie di ogni foggia con visibile irritazione. Insomma, non solo in un batter d’occhio si è concluso di colpo il periodo dei regali, delle nottate a giocare a carte e dell’indigestione da torrone, ma ti sei pure dovuta fare un discreto mazzo per smontare baracca e burattini, cercare di far rientrare tutto negli appositi scatoloni e poi incastrarli (con la maestria che solo un’esperta giocatrice di tetris possiede) nel soppalco. Immaginate con quale entusiasmo hai compiuto suddette operazioni. Senza contare che il tutto si è svolto durante una “tranquilla” domenica di campionato.
Mom: Smontiamo tutto stamattina?
Uomo Altrove: ma sono già le undici, facciamo oggi pomeriggio, con calma.
Mom: Quella parola non mi dice nulla di buono.
Uomo Altrove: Quale parola?
Mom: “calma”. La conosco io la tua calma… Lo so io che succede se facciamo il pomeriggio. Con un attimo arrivano le sei. Poi c’è da fare la doccia ai piccoli, preparare la cena, lo zainetto, la merenda. Lo sai che domani la Despota ricomincia la scuola, no? (la vena della fronte comincia a pulsare).
Uomo Altrove: Già?
Mom: Come già? Sono 15 giorni che sta a casa!!!
Uomo Altrove: Ah sì?
Mom: vabbè, comunque, si fa stamattina, finisco di sistemare di là e iniziamo.
Uomo Altrove: Come vuoi. Ma io alle 12.30 ho da fare.
Mom: certo che hai da fare, dobbiamo smontare l’albero.
Uomo Altrove: no, alle 12.30 c’è la Roma.
Mom: … (senti che la vena sulla fronte sta per esplodere). Alle 12.30? MA CHE ORARIO È? COSA MI RAPPRESENTA? COSA VUOL DIRE? Alle 12.30 la gente mangia. O smonta l’albero di Natale. Non vede la partita.
Uomo Altrove: Dai, alle tre finisce.
Mom: COSAAAAAAAAAA??? Vabbè ho capito faccio da sola. Tu intanto dai da mangiare al Cucciolo.
Uomo Altrove: Ma se ti ho detto che c’è la Roma!
Mom: E allora? È tanto difficile fare due cose insieme? Mentre guardi la tv, dai la pappa al Cucciolo. Che sarà mai! È solo un partita!
Uomo Altrove: Non è solo una partita. È la Roma.
Mom: una partita, la Roma, ma cosa cambia? - Lo guardi di sbieco e senti che questa non te la perdonerà.

Insomma, alla fine ti è toccato smontare tutto da sola, con la Despota che veniva colta da improvvisi attacchi di panico da fine Natale (“quando scarto i prossimi regali? Quanti giorni mancano alla prossima calzetta?”) e il Cucciolo che inveiva affamato contro l’Uomo Altrove che si bloccava con il cucchiaino a pochi centimetri dalla sua bocca con lo sguardo inebetito dietro a quello stupidissimo pallone.
Per la cronaca: alla fine la Roma ha pure perso. E indovinate di chi è stata la colpa secondo le “ragionevolissime” elucubrazioni di Uomo Altrove?

6 commenti:

  1. viva la prossima calzetta e abbasso la roma!!

    RispondiElimina
  2. Io me lo chiedo ancora, ma come cavolo è che sono tutti uguali???? Non ho la risposta però...

    RispondiElimina
  3. @ Malana: concordo su tutti e due i punti;-)

    @Ele: sob :-( triste realtà...poi dicono che gli uomini sono "esseri semplici". Io li definirei pirmitivi piuttosto... avresti dovuto vedere la difficoltà di Uomo Altrove nel coordinare il cucchiano mentre guardava la partita...

    RispondiElimina
  4. Vorrei far notare che noi facciamo costantemente (almeno) due cose insieme: ovvero 1) una qualunque cosa
    2) cercare di ignorare un fastidioso blablabla

    RispondiElimina
  5. Le donne che dicono che sono tutti uguali sono tutte uguali.

    Nessuno ci costringe a frequentarli.

    RispondiElimina