mercoledì 31 marzo 2010

Di nuovo lei...

Da quattro anni, ovvero da quando è nata la vostra Piccola Despota, ogni inverno, puntualissima come una bolletta, arriva lei, La Tosse. Spesso si affaccia già con le prime brezze autunnali e quando siete proprio fortunati via accompagna fedele fino a primavera inoltrata. Ormai ci hai fatto il callo, per quanto ci si possa abituare a sentire la propria piccolina tossire in continuazione per mesi e mesi. Ricordi ancora le prime volte che, ignara, hai telefonato al pediatra e candidamente gli hai detto: “la mia bambina ha la tosse”. E lui: “che tipo di tosse?”. E tu: “la tosse. Quanti tipi ce ne saranno mai??”. Eri veramente una pivella. Ora lo sai. Hai quattro anni di esperienza alle spalle. Notti trascorse con l’orecchio teso ad ascoltare ogni singolo colpo di tosse, a cercare di capire, decifrare. E in queste notti, e mesi, e anni, hai appreso, per esempio, che ne esistono infiniti tipi, per ognuno dei quali è bene mettere in atto la terapia d’attacco più opportuna. Aerosol, lavaggi nasali, suppostine, sciroppi. Li conosci tutti. E spesso ti domandi perché mai non hai intrapreso la carriera di infermiera, già che c’eri. Insomma, come avrete capito, Piccola Despota ha di nuovo la tosse. Una tosse orribile da novantenne fumatore, e tu non ci riesci proprio a sentire il tuo angioletto biondo che tossisce come un camionista. Senza contare che è arrivata la primavera, le giornate si sono allungate e tu avevi già fatto mille progetti fra gelati, amici e parco giochi. Del resto questa è una delle prime regole che è bene imparare quando si diventa mamme: MAI FARE PROGETTI CON I BAMBINI. Si rischia di andare incontro a cocenti delusioni. Così, hai messo momentaneamente da parte tutti i tuoi “programmi di inizio primavera” e ti sei dedicata alla tosse della piccolina, cercando di mettercela proprio tutta per farla passare il più in fretta possibile. Intanto, giusto ieri, mentre mischiavi con sapienza da alchimista i medicinali nell’ampollina dell’aerosol, ti ha sfiorato uno dei tuo tanti pensieri bizzarri. Così, in questi giorni post-elettorali, nei quali se ne sono sentite un po’ di tutti i colori, ti è venuto in mente uno slogan davvero niente male. Leggermente meno presuntuoso dei molti che sei stata costretta ad ascoltare fino a poco fa, ma di sicuro effetto. La tua proposta è: “sconfiggere la tosse in tre mesi”. Con questo avresti vinto le elezioni. Ne sei sicura. Voi che ne dite?

mercoledì 24 marzo 2010

DIALOGHI DELL'ASSURDO

Uomo Altrove: Amoreee! Sono tornato, dove sei?
Mom: in cucinaaaa…
Uomo Altrove: cosa prepari di buono?
Mom: un esperimento… senti, però dobbiamo comprare un apriscatole nuovo. Questo è proprio scomodo.
Uomo Altrove: hai aperto il barattolo con quello?
Mom: sì, perché?
Uomo Altrove: è un pelapatate.
Mom: lo dicevo che era scomodo!

domenica 21 marzo 2010

Sorprese in ascensore

Talvolta, in un giorno come tanti, succedono cose che ti obbligano a una riflessione. Piccoli avvenimenti apparentemente senza nessuna importanza che però vanno a toccare qualcosa, smuovono mondi sommersi e ti spingono a fermarti un istante e a porti delle domande. È successo oggi. Una domenica come tante. Ti cimenti in una nuova ricetta e a pranzo stappi una bottiglia di vino. Vedi un film che ti riporta all’infanzia insieme a Piccola Despota. Poi vieni assorbita, come sempre, dal vortice delle “cose da fare”. Sistemi la casa, combatti con la lavatrice, allatti il cucciolo, ecc ecc… all’improvviso, ti ricordi di dover salire dalla vicina, prendi la porta ed esci. Il tempo di farla sbattere e ti rendi conto. Sei uscita così, senza pensarci. È vero, devi fare solo pochi piani in ascensore, ma… insomma: hai addosso un paio di fuseaux e un felpone di Uomo Altrove che copre ogni traccia di femminilità, i capelli fermati con una mollettina di Hello Kitty della despotina. “Oh mio Dio!” – pensi – speriamo di non incontrare nessuno. Non fai in tempo a terminare il pensiero che senti dei passi… “NO!!”… si avvicinano. Sono dei tacchi. “NO NO NO!”. Sai già che è la fine. Sei pronta alla sconfitta. E infatti. Arriva una ragazza tutta sorridente. È accuratamente vestita, truccata, pettinata. Ha un bel cappotto nero e dei bellissimi orecchini. Abita “ai piani alti”, così sei costretta ad aspettare con lei che arrivi l’ascensore e dividere “il tragitto”. Trascorri quei pochi minuti a testa bassa. Vorresti sparire. E pensi che ad armi pari le daresti una pista a quella lì. E invece ora sembri la sua donna delle pulizie. Alla fine vi scambiate poche parole, lei ti fa gli auguri per il nuovo arrivo (chissà perché ti suona come una presa in giro), poi finalmente scende. Fine dell’agonia. Ritornando a casa, in ascensore, ti dai un’occhiata veloce allo specchio (ma perché gli ascensori hanno tutti lo specchio?) e ti logora la rabbia. Non ce l’hai con lei. Ce l’hai con te stessa. Vorresti schiaffeggiarti, prenderti a parolacce. Quando arrivi a casa ti precipiti dal Cucciolo, lo allatti e lo fai addormentare, poi metti un bel cartone a Piccola Despota e ti chiudi in bagno. Ti fai la doccia, depili ogni zona depilabile del tuo corpo, passi la piastra sui capelli e ti metti addirittura uno smalto irresistibile ai piedi (quello bordeaux, il tuo preferito), poi ti guardi allo specchio e accenni un sorriso. Bene. Ora sei pronta per passare l’aspirapolvere.

venerdì 19 marzo 2010

Eccoti!

Chiedi scusa per il prolungato silenzio... Il pc ti ha abbandonato, hai tentato in tutti i modi di rianimarlo e forse, finalmente, ci sei riuscita. Certo, è stata dura: dieci giorni senza web! Vabbè, diciamo che è stata una cura disintossicante!!! Ma ora sei pronta per ritornare alla tua amata dipendenza...

lunedì 8 marzo 2010

Il tuo post di oggi è dedicato agli uomini. Sono sicuramente pochissimi quelli che seguono questo blog, ma vuoi cullarti nell’illusione che non sia così. Perché nel tuo mondo ideale in cui spesso ti rifugi, gli uomini, (quelli “ideali”) non disdegnano di affacciarsi a dare un’occhiata a un blog apparentemente dedicato soltanto alle donne.
Ecco, oggi le tue parole sono per loro.
Per tutti gli uomini che conosci, per quelli che credi di conoscere, e per quelli che non conosci affatto, ma di cui intuisci la natura.. e naturalmente anche per tutti gli altri.
Ti piacerebbe che ogni uomo, oggi, invece di tornare a casa con un qualunque mazzo di fiori o un semplice rametto di mimosa, facesse qualcosa di diverso.
Sarebbe bello se oggi ogni uomo si fermasse per un attimo a riflettere sulle donne che hanno attraversato la sua vita, o più semplicemente, sulla donna che gli cammina accanto in questo momento. Sarebbe un bel modo di “festeggiare”. Perché sono convinta che se gli uomini spendessero, di tanto in tanto, qualche minuto ad osservare davvero le loro compagne, potrebbero fare scoperte inattese.
Forse riuscirebbero a “squarciare il velo”, e a capire cosa c’è dietro ai loro sguardi, dietro alle loro debolezze, ai momenti di improvvisa isteria e di inaspettata allegria.
Forse riuscirebbero a comprendere quanta forza sia necessaria, oggi, per essere Donna. E ancor più per essere Mamma.
Quanta forza. E tenacia. E generosità. E infinito amore.
E allora, forse, si sorprenderebbero ad amarle un po’ di più…

giovedì 4 marzo 2010

DIALOGHI DELL'ASSURDO

Mom: Amore, gliela racconti tu la favola alla Piccola stasera? Così io finisco qui in cucina...
Uomo Altrove: ... e no dai, io gliel’ho raccontata ieri…
Mom: ok… Allora questa notte lo allatti tu il Cucciolo… io l’ho allattato la notte scorsa…