domenica 21 marzo 2010

Sorprese in ascensore

Talvolta, in un giorno come tanti, succedono cose che ti obbligano a una riflessione. Piccoli avvenimenti apparentemente senza nessuna importanza che però vanno a toccare qualcosa, smuovono mondi sommersi e ti spingono a fermarti un istante e a porti delle domande. È successo oggi. Una domenica come tante. Ti cimenti in una nuova ricetta e a pranzo stappi una bottiglia di vino. Vedi un film che ti riporta all’infanzia insieme a Piccola Despota. Poi vieni assorbita, come sempre, dal vortice delle “cose da fare”. Sistemi la casa, combatti con la lavatrice, allatti il cucciolo, ecc ecc… all’improvviso, ti ricordi di dover salire dalla vicina, prendi la porta ed esci. Il tempo di farla sbattere e ti rendi conto. Sei uscita così, senza pensarci. È vero, devi fare solo pochi piani in ascensore, ma… insomma: hai addosso un paio di fuseaux e un felpone di Uomo Altrove che copre ogni traccia di femminilità, i capelli fermati con una mollettina di Hello Kitty della despotina. “Oh mio Dio!” – pensi – speriamo di non incontrare nessuno. Non fai in tempo a terminare il pensiero che senti dei passi… “NO!!”… si avvicinano. Sono dei tacchi. “NO NO NO!”. Sai già che è la fine. Sei pronta alla sconfitta. E infatti. Arriva una ragazza tutta sorridente. È accuratamente vestita, truccata, pettinata. Ha un bel cappotto nero e dei bellissimi orecchini. Abita “ai piani alti”, così sei costretta ad aspettare con lei che arrivi l’ascensore e dividere “il tragitto”. Trascorri quei pochi minuti a testa bassa. Vorresti sparire. E pensi che ad armi pari le daresti una pista a quella lì. E invece ora sembri la sua donna delle pulizie. Alla fine vi scambiate poche parole, lei ti fa gli auguri per il nuovo arrivo (chissà perché ti suona come una presa in giro), poi finalmente scende. Fine dell’agonia. Ritornando a casa, in ascensore, ti dai un’occhiata veloce allo specchio (ma perché gli ascensori hanno tutti lo specchio?) e ti logora la rabbia. Non ce l’hai con lei. Ce l’hai con te stessa. Vorresti schiaffeggiarti, prenderti a parolacce. Quando arrivi a casa ti precipiti dal Cucciolo, lo allatti e lo fai addormentare, poi metti un bel cartone a Piccola Despota e ti chiudi in bagno. Ti fai la doccia, depili ogni zona depilabile del tuo corpo, passi la piastra sui capelli e ti metti addirittura uno smalto irresistibile ai piedi (quello bordeaux, il tuo preferito), poi ti guardi allo specchio e accenni un sorriso. Bene. Ora sei pronta per passare l’aspirapolvere.

8 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=rKgcKYTStMc&feature=related
    Grande Mom!
    :-)

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  2. :-) eh eh.. credo che ogni donna, almeno una volta nella sua vita, si sia trovata in una situazione come questa!!!:-)

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  3. Ti confesso una cosa, Mom, sabato sono stata un buon dieci minuti di fronte ai cosmetici a chiedermi "ombretto o matita?, ombretto o matita?, ombretto o matita?" alla fine risoluta, ho comprato lo smalto rosso! :-D

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  4. mom!!! tutto sto casino per un incontro in ascensore...!!! e su!!! eddai!!! almeno io probabilmente mi sarei sentita nello stesso modo e una volta rientrata a casa dopo allattamente e cartone per despota la voglia di doccia capelli e soprattutto la voglia di depilarmi sarebbe svanita rapidamente!!!

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  5. no no melana... se mi avessi vista quel giorno avresti fatto lo stesso!!!;-)

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  6. Ma chi sarebbe questa che hai incontrato in ascensore?

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  7. Madonnina santa, ma perchè quella foto di Edith Piaf? Fa venire voglia di pregare... o di fare gli scongiuri...

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  8. dici mom? stavi messa così male....?
    in effetti io confesso di non aver capito la scelta della piaf

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