giovedì 12 novembre 2009

Grande Giorno – Capitolo Primo

Il mio amico anestesista
30 ottobre. Sveglia alle sei. Una “simpatica” infermiera ti sorprende ancora dormiente, accende delicata una luce/faro che ti acceca e, prima ancora che tu possa realizzare dove ti trovi e come ti chiami, ti infila un ago in un braccio, ti fa un intramuscolo e ti costringe a indossare un fantastico camice a pois, che lascia totalmente scoperto il tuo “lato b”. Ancora frastornata ti alzi: hai l’andamento di una geisha, con molta meno eleganza, naturalmente (quel coso aperto “sul retro” che ti impone di camminare con una mano sul sedere certo non aiuta… ). Vorresti avere un attimo di tempo per realizzare cosa stia accadendo, ti affacci sul corridoio, e scorgi finalmente delle facce amiche: sono arrivati i tuoi. Non fai in tempo a salutarli che arriva il tuo ginecologo: ti viene incontro tutto baldanzoso e annuncia sorridente: «siamo i primi!», “la solita fortunella!” pensi, e senti il Terrore impossessarsi delle tue membra, ma ti fingi tranquilla e ti lasci sfuggire un sereno: «Ok!». Pochi minuti dopo siete fuori dalla sala operatoria, l’ostetrica ti intima di entrare, i tuoi ti baciano e ti salutano; ti senti un soldato che parte per la guerra, peccato che ti manchi il coraggio di un soldato! Entri, e finalmente lo vedi: è proprio lui, l’anestesista. Ebbene, grazie per aver incrociato le dita, perché, udite udite, l’anestesista è stato davvero buono con te. Appena hai incrociato il suo sguardo hai confessato: «la avverto, sono un tipo “leggermente” ansioso» e lui, ammiccante: «ne sei proprio sicura?» e Tac! Ti inietta un magico liquido che ti fa sentire leggera leggera. Procede poi con l’epidurale, continuando a chiamarti con nomignoli assurdi: “bambolina”, “principessa”, “piccoletta”… e tu, incredibilmente, lo trovi divertente! Intanto lo osservi bene… ha dei sospetti occhi a lunetta e pensi che forse gli anestesisti non disdegnano di provare personalmente le loro fantastiche “pozioni magiche”. Ok, epidurale fatta, anche questa è andata. Continui a sentirti sballottata a destra e sinistra: chi ti inietta qualcosa, chi ti mette sul lettino, poi si affaccia di nuovo il tuo Grande Amico anestesista che ti mette fra le mani una strana pompetta: «questa sarà la tua amica fidata!» dice sorridendo. MORFINAAAAA! Che invenzione fantastica. Se non l’avete mai provata dovete farlo. Val bene un taglio cesareo. Garantito.

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