sabato 10 ottobre 2009

Grande annuncio

Ultimo controllo dal ginecologo. Finalmente. Arrivi puntuale come al solito, anzi, con i tuoi consueti dieci minuti di anticipo. Ti accomodi serena in sala d’aspetto. Attendi, un po’ meno serena, per un’ora, sorbendoti le chiacchiere di una “simpaticissima” informatrice medica che pontifica a destra e sinistra, curandosi di non tralasciare nemmeno uno dei più noti luoghi comuni del momento: “e ‘ste regazzine a dodici anni so’ già donne”, “sempre attaccati a ‘sti computer”, “ma sto facebook non farà male?” e ancora, e ancora… per un’ora interminabile. Ma tu resisti, stoica, cercando di mostrare interesse, annuendo a intervalli regolari e dispensando sporadici “e già”, “che ci vuole fare”, “è la società di oggi”. Finché non vedi arrivare dal fondo del corridoio lui, il ginecologo. Un faro di luce che ti avrebbe salvato dal giogo dell’informatrice e, soprattutto, avrebbe sciolto i dubbi e le ansie accumulati in questo ultimo mese.
Entri nello studio: il dottore è tetro in volto. Provi un approccio scherzoso:
– Giornata nera?
– Ho fatto la notte, un cesareo, e devo correre a farne un altro, visto che ho una paziente “poco cortese” che non vuole entrare in sala operatoria senza di me!
Cerchi di deglutire il rospo che hai in gola. Sei lì per l’appunto per programmare il tuo cesareo, e avevi giusto l’intenzione di dirgli che non avresti rinunciato per nulla al mondo alla sua presenza in sala operatoria. Devi prendere tempo… gli elenchi tutti i tuoi malesseri/disturbi/paranoie dell’ultimo mese. Lui sembra ascoltarti a malapena mentre fissa concentrato la tua scheda sul pc. Poi di colpo, un’occhiata veloce al calendario alla sua destra e il grande annuncio:
– Allora facciamo il 30.
– Il 30 cosa?
– Il 30 ottobre, il cesareo.
– Eh?!!?? Sì. Ok, il 30 benissimo. Venerdì. Perfetto.
(Ma che risposta è? Cosa stai dicendo? “Venerdì perfetto?”. Pensavi forse di dire: “no, guardi venerdì ho il parrucchiere non se ne parla proprio!!”??? Straparli. È evidente).
Due minuti dopo sei lì che gli stringi la mano, lo saluti, ed eccoti di nuovo in sala d’attesa. Dribbli veloce l’informatrice. Sei confusa. Disorientata. Persa. Ti hanno appena annunciato la data e l’ora esatta in cui nascerà tuo figlio. Ma che fai piangi? Sei in un luogo pubblico. Scappi fuori sulla strada. Provi a respirare. Negli ultimi minuti ti sei dimenticata di farlo. Supplichi il tuo cuore di rallentare. Ti giri verso SuperNonna che è accanto a te. Come sempre. È emozionata quanto te, ma fa la dura. Non sai cosa fare. L’abbracci. Intanto la strada, le persone, le macchine intorno a voi, iniziano a vorticare, irrefrenabili. Cercano di seguire il ritmo delle tue emozioni. Impossibile. Chiudi gli occhi e senti di nuovo quel vortice dentro di te: tra meno di un mese sarai di nuovo Mamma.

1 commento:

  1. Non potevi trovare parole migliori x farmi vivere quel momento anche se non ero lì....il 30 cercherò di essere vicina a te appena tu vorrai...
    Cicciabuccia

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