sabato 17 ottobre 2009

...

… Eppure ora sei qui, al “front office” (così amano definirlo) della palestra più quotata del tuo quartiere, che tradotto nella “tua” lingua significa la peggiore in cui potessi mai capitare.
Sei immediatamente accolta da un sergente della Gestapo travestito da ragazza sorridente, che ti fa compilare un noiosissimo modulo in cui devi necessariamente apporre tutti i tuoi dati: indirizzo, numero di cellulare, e-mail e molteplici firme. Fai uno sforzo sovrumano per non buttare all’aria foglio, penna e signorina della Gestapo e acconsenti a compilare quell’inutile foglio. Tutto questo soltanto per poter accedere al “livello successivo”, ovvero oltrepassare la maledetta sbarra alla tua destra e avere la splendida opportunità di parlare con qualcuno che ti fornisca semplicemente qualche informazione sugli orari dei corsi. Ti accoglie un’altra gentilissima signorina rossovestita che con un entusiasmo davvero spropositato ti domanda in che modo può aiutarti. Ti vengono in mente una serie di rispostacce inadeguate che trattieni a stento in fondo alla gola e replichi semplicemente:
– Vorrei iscrivere mia figlia a nuoto.
– Benissimo! (l’entusiasmo è aumentato) abbiamo diverse possibilità… – a questo punto la signorina inizia a tirare fuori tutti i fogli che ha in dotazione e ti elenca, con dovizia di particolari, tutte le combinazioni possibili e immaginabili di prezzi/orari/attività. La segui a fatica, quasi stordita. Alla fine, cerchi di mettere fine all’agonia e la blocchi:
– Ok, ok, ho capito. Se mi lascia qualche foglio, ne parlo con mio marito e torno.
Prendi alla svelta i volantini e ti precipiti fuori. Sei salva. È stata durissima. Sarà durissima. Ma ti conviene non temporeggiare: rischi di perdere tutto il coraggio accumulato per arrivare fin lì. Hai deciso: Piccola Despota inizia nuoto. E tu inizi il calvario: con cadenza bisettimanale la porti, diligente, in quel posto che per anni hai accuratamente evitato. Le prepari la borsa con tutto il necessario, le metti il costumino, fingi entusiasmo e coinvolgimento e via… “tutti a nuoto!!!”. La aspetti sui comodi divanetti della sala d’attesa, osservando affascinata tutte le tipologie di persone che varcano la porta nei 45 minuti di lezione: giovani quarantenni rampanti in giacca e cravatta, ragazzine perizoma-dotate pronte per la lezione di hip-pop, donne tiratissime dall’età indecifrabile agghindate di tutto punto. Passati i 45 minuti, raggiungi scattante Piccola Despota negli spogliatoi, dribbli veloce culi e tette vaganti e via con l’ultima prova: doccia, vestiti, capelli, e siete pronte per tornarvene in un posto davvero accogliente: la vostra casetta. Lì potrai finalmente rilassarti. Non senza aver prima disfatto la borsa, lavato il costume, steso l’accappatoio… ora ti ricordi perché odiavi andare in palestra… ma adesso è diverso: si tratta della tua piccolina, e sembra piacerle così tanto questo nuoto, senza contare che con il costume e la cuffietta è davvero irresistibile.
Come dirle di no?

Nessun commento:

Posta un commento