giovedì 7 gennaio 2010

La Befana vien di notte

La scorsa notte, da brava Befana, hai preparato la calzetta a Piccola Despota. È stata una lunga, dolce notte. L’Uomo altrove era, neanche a dirlo, “altrove”, per cui ti sei dovuta barcamenare da sola fra l’eccitazione della despotina che non voleva saperne di addormentarsi (“voglio sentire la Befana che atterra con la scopa!!!”) e il Cucciolo che reclamava, come sempre, il suo frigo ambulante, ovvero il tuo seno. Alla fine, stremata, hai deciso di prendere due piccioni con una fava (“o la va o la spacca”, hai pensato): hai messo a letto la despotina, hai preso in braccio il Cucciolo, e mentre lui si attaccava avidamente al tuo seno, hai iniziato a raccontare una favola tutta stramba (naturalmente frutto della tua fantasia contorta) a tua figlia. Non sai spiegarti come, ma il mix ha funzionato, e dopo una mezz’oretta i tuoi bimbi si erano magicamente addormentati. “Wow!” hai pensato, “ora mi metto il pigiama, mi lavo i denti alla velocità della luce e mi infilo sotto le coperte anch’io!”. Ma i tuoi sogni di gloria si sono presto spenti quando ti sei ricordata che era la notte della Befana e dovevi preparare una splendida calzetta alla tua Piccola Despota. Così ti sei rimboccata le maniche, hai preso la busta dei dolcetti nascosta nell’armadio e hai cominciato ad allestire la tua calzetta: cioccolatini, galatine, lecca lecca, marshmallow e così via… riempivi e assaggiavi, assaggiavi e riempivi… e mentre ingurgitavi schifezze di ogni genere e forma, riaffioravano pian piano i tuoi ricordi dal passato… l’eccitazione che non ti faceva dormire, le cacce al tesoro in pigiama per cercare la calzetta, la scatola di latta dove SuperNonna riponeva tutti dolcetti che, dal 7 gennaio, diventava l’oggetto del desiderio per te e tuo fratello. All’improvviso hai sentito come un vuoto allo stomaco… ti sei domandata quante volte, da adulta, avevi provato emozioni come quelle: improvvise, spontanee, totali. È fantastica la capacità che hanno i bambini di gioire delle piccole cose. I loro sguardi colmi di gratitudine e sorpresa. L’adrenalina che li pervade quando si trovano davanti a qualcosa di inatteso. Tutte cose che fatichiamo a ricordarci quando cresciamo. Ma forse diventare genitori serve anche a questo: a farci indicare la strada, e farci insegnare da quei piccoli puffi cosa sia davvero importante nella vita. Un ultimo cioccolatino e chiudi il tuo tuffo nel passato. La calzetta è pronta. La poggi con cura sotto l’albero e te ne vai a dormire… e non vedi l’ora che sia mattina per poter vedere la faccia di tua figlia di fronte a quella sorpresa tanto attesa.

2 commenti:

  1. Cara Mom,
    tu dici che il vuoto nello stomaco che ci fa fare le Befane perfette?!!
    Sono otto anni, circa, che di tutto punto vestita la sera del 5 gennaio arrivo a casa delle mie nipoti prima una, poi tre, ora quattro infine il quinto.
    Una ormai è adolescente, sa chi sono;
    due sono ancora in dubbio, credono che sia qualcuno nella nostra famiglia, ma non hanno la certezza che sia io, se non fosse che un papà si è lasciato sfuggire "ma quella cosa lì ve l'ha portata zia Jessica, ah no ma che dico la Befana, la BEFANA", -ma io dico, si può essere così così buldozer distratti-
    la quarta è ancora nel pieno fascino dell'attesa
    il quinto non sa ancora chi sono, ma più che i dolci adora giocare a bocce con i mandarini
    Quest'anno niente nipoti, ma l'ho fatta lo stesso, boh sarà stato sempre quel vuoto allo stomaco che m'ha fatto portare i dolci ad una destinazione, boh chi lo sa.

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  2. Eh sì Jessica, credo proprio che sia quel vuoto a farci fare certe cose un po' pazze, come travestirsi da Befana il 5 di gennaio, che non importa se i nipoti sono ormai adolescenti o ci hanno riconosciuto, o se non ci sono proprio, perché forse quel piccolo travestimento, quel breve viaggio in un modno fantastico e fatato serve più a noi che ai nostri bambini...

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