mercoledì 8 giugno 2011

Che mondo sarebbe senza ansia?

Per iniziare, una comunicazione di servizio. Mom non è morta, non è nemmeno gravemente malata (per il momento!!!) e non è stata colta da un'improvvisa, precoce, dolorosissima artrite perforante che le ha impedito PER QUASI UN MESE di picchiettare i tasti del suo portatile e scrivere un nuovo post. Semplicemente in queste settimane Mom è stata piuttosto “presa”. Presa dal vortice inarrestabile delle scadenze/riti/ricorrenze da fine anno scolastico. Presa dai saggi di inglese, musica, ukulele e quant'altro; presa dagli irrinunciabili brevetti di nuoto; presa da gite e feste di fine anno; presa dalla spasmodica ricerca di una casa dove trascorrere le vacanze estive; presa dal vano tentativo di organizzare “per tempo” tutto il necessario per la partenza: valige, pannolini, lettini da campo, passeggini, cerette, solari e molto, MOLTO altro. Ma sopratutto in queste settimane Mom è stata immancabilmente presa dall'ANSIA.
La sua solita ansia, quella che la accompagna da sempre, ma che è diventata sempre più fedele, subdola e bastardamente insidiosa più o meno da 5 anni a questa parte. Solo poche mattine fa, al tuo ennesimo: “presto, alziamoci, è TARDISSIMO”, l'Uomo Altrove ti ha risposto con un serafico: “Non puoi vivere nell'ansia”. Ma chi lo dice che non puoi? Tu ci riesci benissimo. Quasi ci sguazzi nella tua ansia. Probabilmente ti sentiresti orfana senza la tua dose giornaliera. Cose succederebbe se un giorno, all'improvviso, ti svegliassi e ti sentissi inspiegabilmente TRANQUILLA? Niente pensieri per la testa, niente scadenze, lancette di orologi, impegni, appuntamenti, preoccupazioni. La mente sgombra da ogni tipo di ANSIA. Insomma, per capirci, chissà come sarebbe vivere nel magico, fatato mondo dll'Uomo Altrove? Quello in cui se devi partire tiri quattro cose in valigia un'ora prima, tanto se ti dimentichi qualcosa, “te lo ricompri lì”. Quello del “se non troviamo una casa per le vacanze prendiamo la casa dell'anno scorso”. Quello del “ rimaniamo altri cinque minuti a letto che non mi va di alzarmi”. Chissà cosa si prova a vivere in quel mondo... quante volte te lo sei domandato. E chissà perché è così difficile per te entrarvi. Forse perché, da quando sei diventata mamma, hai sentito che qualcosa era cambiato per sempre. Perché hai capito che da quel momento al mondo c'era qualcuno che avrebbe PER SEMPRE invaso i tuoi pensieri, qualcuno che a volte ti avrebbe tolto il sonno, altre il fiato, qualcuno che avrebbe preso tutte le tue energie, per renderti indietro una forza inaspettata. Qualcuno che sarebbe “sempre e per sempre” venuto prima. Prima di ogni altro pensiero, bisogno, necessità. Prima di tutto. E allora? Cosa c'entra tutto questo? È presto detto. Quando si ha un dono così prezioso da custodire e coltivare come quello della maternità, non ci si può rilassare. Bisogna essere sempre attenti, pronti, preparati. Sempre presenti. Forse proprio in questo è racchiusa l'essenza della maternità. Nell'esserci sempre con ogni fibra del proprio corpo, con muscoli, cuore e cervello. Perché quegli esserini, quelle persone in miniatura che si stanno preparando al mondo, li abbiamo tuffati noi in questo caos. E ora dobbiamo rendergli il tutto il più piacevole possibile. E fornirgli gli strumenti per diventare degli adulti consapevoli. E farli ridere. E insegnargli la bellezza dei piccoli gesti. E farli sentire sempre al sicuro. E... tanto tanto altro... non vi sembrano dei motivi sufficienti per stare sempre, perennemente in ansia? Certo una “Mom zen” sarebbe notevolmente più apprezzata, ma forse per raggiungere un obiettivo di tali proporzioni sarebbe necessaria, se non una pausa, perlomeno una lunga vacanza dagli impegni della maternità. Effettivamente questo pensiero ti ha più volte sfiorato. Delle volte, forse, bastebbero solo delle ore di permesso. Il problema, non di poco conto, è solo uno: a chi chiederle? Chi sarebbe, di grazia, il datore di lavoro di una Mamma?

7 commenti:

  1. Cavolo come mi hai descritta bene... hai ragione... mi sentirei persa senza la mia amica ansia... ho cercato il datore di lavoro ma non esiste... siamo delle libere professioniste noi!!!

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  2. io condivido pienamente, forse perchè anch'io vivo in simbiosi con la mia amica ansia. però non credo che il concetto di ansia sia legato a quello di maternità. questo per dire che conosco tante mamme che non sono ansiose, che pur avendo figli, vivono la loro vita tranquilla, senza pensare alle 1000 cose che pensiamo noi. ed io un pò le invidio, si lo confesso, a volte (non sempre però) vorrei proprio essere come loro. baci

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  3. sono vittima dell'ansia anch'io e vivo malissimo, anche quando lascio i bambini da mia madre poi penso a mille cose tremende.
    A volte penso che è un nostro modo di sentirci sempre indispensabili.
    Non sono capace di uscirne e quindi non so dare consigli però almeno non siamo sole!!!!

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  4. Mom che ne pensi oggi? ;-) baci

    https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=g8VqIFSrFUU#at=19

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  5. Ero anche io nella stessa situazione... presa da mille cose e troppo cotta per dedicarmi al blog.... forza ti rileggo volentieri

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  6. NOOOOO!!l'HO FATTO DI NUOVO!!! mi sono lasciata prendere dal turbinìo delle cose da fare, dal "corri che è tardi" quotidiano, dalle trasferte al mare dai cuccioli ed ecco qui... ho trascurato il mio blog...chiedo umilmente scusa e prometto di impegnarmi di più...voi non mi abbandonate però;-)

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